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Desiderio di architettura: la "mia" Biennale

Aggiornamento: 1 lug 2020


La Biennale di Venezia ha aperto le porte lo scorso 26 maggio. Potevo non andare?

Biennale di Venezia

La 16esima Mostra Internazionale di Architettura, quest’anno intitolata Free Space, è curata dallo studio irlandese Grafton Architects, di Yvonne Farrell e Shelley McNamara. Le stesse che hanno progettato l’estensione dell’Università Bocconi, a Milano (un progetto che ho davvero apprezzato!).


Yvonne Farrell e Shelley McNamara

UNIVERSITA' BOCCONI Milano

La mostra è allestita tra i cupi ambienti delle Corderie e Artiglierie dell’Arsenale e le algide sale del Padiglione Centrale dei Giardini. Per il presidente della Biennale, Paolo Baratta, Free Space vuole promuovere il “desiderio” di architettura. E devo ammettere che ci riesce alla perfezione! Già dal nome. L’aggettivo Free, nel doppio significato di libero e gratuito, associato alla parola Space, ha messo metaforicamente in moto le matite dei cento partecipanti alla mostra principale, che si sono cimentati nel non semplice compito di fornire una definizione originale di questi due termini.

Ho raccolto per te alcune immagini dei padiglioni. Sono sicura che ti piaceranno!

Conosci Valerio Olgiati? Alla Biennale propone un’installazione di colonne bianche che replicano, moltiplicandole, quelle che sostengono le navate delle Artiglierie dell’Arsenale. L’effetto è uno spazio labirintico e allo stesso tempo razionale, al cui centro l’architetto svizzero ha ritagliato un vuoto triangolare che diventa ambiente di contemplazione e raccoglimento.



Aires Mateus ha invece lavorato su un unico oggetto interattivo: un volume sfaccettato in metallo nero, sospeso a un paio di metri d’altezza, al di sotto del quale si apre una botola in cui puoi infilare la testa. Impressionante, vero?

E che dire dei cuscini di Benedetta Tagliabue? Sono perfetti per rilassarsi! L’intreccio e la tessitura sono stati usati come metafora di liberazione dalla schiavitù della macchina e dello spazio imposto e come omaggio al saper fare manuale e al ritorno alla familiarità.


Veniamo ai vip. Quando hai a che fare con un archistar lo capisci subito! I super invitati possono permettersi di realizzare interventi davvero minimal che nessuno dei giovani talenti in mostra avrebbe l’ardire di presentare. Un esempio? Alvaro Siza che, con una panchina e un muro, costruisce un luogo che recinge, ma non intrappola. Nello spazio tra le due curve, la luce si concentra e scappa via, in piena libertà, come lo spirito di chi vive quel luogo.

Una sinuosa panca è l’opera portata alla Biennale da Odile Decq che, con la sua installazione, rende omaggio a un intervento realizzato all’interno dell’Opera Garnièr di Parigi nel 2011, per il quale fu autorizzata a modificare solo elementi a pavimento.

Il gioco di specchi e il colore rosso costituiscono un’audace scelta per amplificare lo spazio e creare illusioni ottiche.


Installazioni essenziali anche per Toyo Ito che libera lo spazio dall’ego dell’architetto e offre un’immersione nella natura acquatica, intesa come elemento fisico, naturale e anche come flusso di informazione e, quindi, realtà virtuale.


Questa è l’opera portata alla Biennale da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa. I due architetti giapponesi hanno realizzato una distorsione della realtà leggera e quasi impercettibile, caratteristica che accomuna molti dei loro progetti. Strati di acrilico trasparente arrotolati offrono una diversa percezione dello spazio, in relazione all’ora, alla luce, all’affollamento, senza modificarlo fisicamente, ma rendendolo semplicemente nuovo filtro.

Nell’itinerario che ti ho proposto non poteva mancare una tappa all’Arcipelago Italia, il padiglione italiano curato da Mario Cucinella. Otto percorsi, 107 soste, 67 architetture e cinque temi progettuali, per un unico filo conduttore: il recupero di ambienti critici nelle aree interne del Belpaese.



Ma la Biennale non è solo architettura: anche gli appassionati di teatro, cinema, danza e musica avranno un bel da fare fino al 25 novembre.

Sono davvero tanti gli eventi e le iniziative culturali nella sempre bellissima Venezia.

Convinci i tuoi amici e colleghi ad accompagnarti.

Non potranno dirti di no!

Sei mai stato a Venezia durante la Biennale?

Che atmosfera magica, vero?

Fammi sapere cosa ti è piaciuto di più.


www.labiennale.org/it/architettura/2018




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